Storia e Studi
- Le ricerche di Paul R. Sheele
- La corretta impostazione
- Relazione con la PNL
- PhotoFocus
- La trasmissione dei dati
- L'esperimento di McKenna
- Obiezioni
Le ricerche di Paul R. Sheele
Il sistema PhotoReading® è nato dagli studi e dalle ricerche di Paul R. Sheele sull’impulso della richiesta ricevuta da un’azienda: la IDS,
che oggi è parte di Amercan Express. Gli fu commissionato un corso di formazione per i loro manager che dovevano affrontare e analizzare
costantemente grandissimi quantità di informazioni scritte. Perciò questi primi corsi, gli antesignani del PhotoReading®, furono tenuti nel 1985.
L’anno successivo Learning Strategies Corporation fu riconosciuto dallo Stato del Minnesota come istituto di formazione privato specializzato in questo metodo.
L’idea della possibilità di "fotografare mentalmente" le pagine di un libro era già presente tra gli studiosi e i ricercatori da moltissimi anni. Paul Sheele,
come Master Practitioner di Programmazione Neuro-Linguistica (PNL), nei primi anni ‘80 fu affascinato dal realizzare questa idea suggestiva.
Aveva appreso e sperimentato i diversi metodi già esistenti di lettura veloce e, utilizzando il metodo del Modellamento della PNL,
aveva estrapolato strategie eccellenti dai migliori esperti e di alcuni lettori straordinariamente efficaci che usavano tecniche di lettura veloce.
Perciò il sistema PhotoReading fu creato tenendo conto di tutti i metodi precedenti e la sua caratteristica distintiva è stata
l’inserimento della fase della Foto Lettura (la terza fase del sistema).
La corretta impostazione
Paul osservò che ciò che impediva di progredire chi cercava di leggere più velocemente volumi sempre maggiori di informazioni era il presupposto,
il paradigma, con il quale si tentava di farlo. Comprese che cercare di leggere il tutto a livello cosciente, sempre più velocemente,
non poteva essere la soluzione. Occorreva cambiare paradigma per superare quest’ostacolo apparentemente insormontabile.
A questo proposito in particolare l’idea che bisogna per forza leggere un testo linearmente dall’inizio alla fine (in ordine, dalla prima all’ultima pagina)
e comprendere bene tutto quello che è scritto, in ordine, prima di poter procedere oltre, era certamente un’impostazione discutibile.
Secondo Sheele l’attenzione andava spostata dall’occhio e dalla velocità di lettura alla mente e all’uso delle capacità mentali complessive.
In sostanza il limite dei metodi di lettura veloce già esistenti, anche se spinti al massimo, era che non potevano andare oltre ciò che già si era raggiunto:
leggere nel solito modo, ma molto più velocemente (fino a 800 parole al minuto, per i migliori)! Ma per andare ancora oltre occorre cambiare approccio,
anche perché questo insistere sulla velocità di lettura con il vecchio paradigma risulta faticoso e innaturale alla stragrande maggioranza delle persone.
Relazione con la PNL
Dalla PNL Sheele ha tratto l’attenzione sugli obiettivi, sulle strategie efficaci, le tecniche per creare e ancorare lo stato mentale ottimale, e l’importanza del lavoro di cambiamento delle convinzioni limitanti, che creano blocchi alla potenzialità di apprendere rapidamente. Combinò questi metodi con gli studi del Dr. Georgi Lozanov sull’ apprendimento veloce (il suo metodo della Suggestopedia) e con le ricerche allora recentissime di Perfetti, Dixon e Wenger sul “Processore Preconscio” e sulla memoria inconscia. Queste indicavano che il cervello è capace di percepire, distinguere, immagazzinare (e rispondere) a molti stimoli, in frazioni di secondo, prima che ne siamo coscienti. Inoltre questi studi mostravano che possediamo un’enorme memoria non conscia capace di immagazzinare dati con capacità 10 miliardi di volte più ampia rispetto a quella della mente cosciente.
PhotoFocus
Il cambiamento di paradigma immaginato da Sheele fu quello di pensare di procedere così: per prima cosa di immettere le informazioni scritte,
utilizzando volutamente il Processore Preconscio, direttamente nel profondo della memoria della mente inconscia; poi recuperare le informazioni
dalla mente inconscia nella memoria operativa della coscienza. Per riuscire a fare questo bisogna imparare a guardare il testo in modo diverso
rispetto la normale visione a fuoco: nel modo chiamato nel PhotoReading® “PhotoFocus” . E’ uno sguardo sfocato, che usa volontariamente la visione
periferica, permettendo al cervello di assorbire informazioni a livello inconscio, il che non serve solo nel PhotoReading ma stimola anche intuizioni,
idee creative e lucidità percettiva.
La capacità di recuperare informazioni che sono state precedentemente immesse nella memoria inconscia mediante il Processore Preconscio somiglia
molto allo studio consapevole dell’intuito; in questo caso chi fotolegge gradualmente impara a lasciarsi guidare dall’intuito e da ciò che emerge
dall’inconscio per acquisire tutto ciò che gli serve dal testo che ha prima fotoletto. Sheele ha dimostrato che solo aggirando i limiti strutturali
delle capacità della mente cosciente si possono fare passi avanti davvero rilevanti nella lettura rapida.
La trasmissione dei dati
La quasi totalità del tempo nella lettura normale e nella lettura veloce “classica” viene impiegato usando la mente cosciente che faticosamente
elabora ciò che è stato visto. PhotoReading® invece aggira l’eleborazione della mente cosciente, capace di gestire un numero limitato (al massimo 9)
di input contemporaneamente, utilizzando i processi inconsci, in grado invece di elaborare contemporaneamente migliaia di informazioni.
Questi processi inconsci somigliano alla trasmissione di dati tra diversi computer via internet, che avvengono “comprimendo” e trasmettendo velocissimamente
informazioni anche molto complesse. Quando la mente cosciente riceve le informazioni riconosce quelle rilevanti e essenziali tra le moltissime altre non rilevanti.
E’ facilitata dal fatto che il sistema PhotoReading® prevede di stabilire sempre un chiaro e specifico scopo per la lettura di ogni testo.
L'esperimento di McKenna
Il noto Trainer PNL e ipnotista inglese Paul McKenna in un famoso documentario creato dalla TV britannica ha fotoletto dallo schermo di un computer
un testo che scorreva alla velocità di più di 250,000 parole al minuto: ha così fotoletto un libro in pochi minuti. In seguito gli sono state fatte domande
per verificare il suo grado di conoscenza e comprensione del testo e i suoi risultati sono stati veramente sorprendenti.
La diffusione di questo video ha dato però risultati controversi, come tutti quelli apparentemente straordinari e incredibili.
A parte chi dubita che tutto l’esperimento fosse falso e truccato, alcuni spettatori invece si sono convinti di poter fare lo stesso,
pur non essendo, come McKenna, professionisti a tempo pieno dedicati da 30 anni allo sviluppo delle proprie abilità mentali.
Quindi queste persone si sono poi sorprese di non riuscire a loro volta a fare lo stesso, concludendo che secondo loro PhotoReading® non funziona.
Tra l’altro queste persone nella maggior parte dei casi non hanno nemmeno studiato bene il sistema né frequentato il corso.
Obiezioni
Alcuni hanno iniziato a scervellarsi per trovare le contro-prove, in base alle loro conoscenze scientifiche, del perché questo procedimento non può funzionare.
Naturalmente non hanno nemmeno provato a imparare e utilizzare un sistema che invece funziona, come sappiamo benissimo noi Trainer di PhotoReaading® che lo insegnamo
e utilizziamo da anni con successo. Dunque a mio parere la diffusione di questo video ha procurato almeno altrettanto scetticismo quanta nuova curiosità e interesse
verso il nostro sistema.
Spesso mi viene chiesto cosa penso di tutte le critiche che si possono trovare sul web a questo sistema. A queste domande rispondo sempre che sono disponibile
e anzi felice a discutere le critiche, ma solo con chi effettivamente sa bene di che si tratta, ha letto e capito bene il libro e poi ha provato seriamente
a imparare e a usare il sistema. Per chi invece parla o scrive soltanto senza cognizione di causa non ho alcuna voglia né tempo di discutere.
In conclusione voglio aggiungere, che come ogni altra abilità, pratica ma anche complessa, chi è veramente interessato a imparare a fotoleggere dovrebbe,
secondo me, semplicemente passare all’azione: dopo aver letto tutto questo sito web, iniziare leggendo il libro e poi apprendere il sistema frequentando il corso
o mediante il self-study course.
Il Libro di Sheele
Se desideri approfondire le ricerche di Paul R. Sheele e imparare ad applicare i suoi studi, puoi farlo con il libro Photoreading®
In breve
Gli studi
La tecnica Photoreding® nasce per motivi pratici di una azienda americana, e gli studi conditti da Paul R. Sheele sono volti a trovare una reale soluzione che consenta una comprensione rapida dei testi.
Il metodo
Esiste un metodo insegnabile e acquisibile da tutti per praticare la tecnica PhotoReading®, che si basa sul rapido funzionamento della mente inconscia, che solitamente tendiamo a sottovalutare.
Obiezioni e risposte
Le obiezioni sollevate sul metodo non sono mai state in grado, in realtà, di dimostrare la sua invalidità. Esistono invece numerose testimonianze di persone che hanno riscontrato risultati positivi.